La grotta dei cristalli - Cave of the Crystals - Cueva de los Cristales
Ho raccolto 5 siti web, video 1 articolo, riguardanti uno dei luoghi
più affascinanti del pianeta
I
collected 5 web sites, videos 1 article, about one of most amazing place of this planet
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Naica Project – English & Spanish
La Venta
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Dal Corriere della
sera.it: Viviano Domenici, 14 giugno 2006
Al centro della terra, come nel libro di Jules Verne
Viaggio nella grotta dei cristalli roventi
Messico, team italiano scende a 300 metri di profondità.
Colonne come lame di ghiaccio alte 14 metri. A 50 gradi
«È stato come vedere un film di fantascienza, o
un’illustrazione del "Viaggio al centro della Terra" di Giulio Verne.
Siamo scesi in fondo a una miniera d’argento che sprofonda nel deserto di
Chihuahua, nel Messico settentrionale, fino a 300 metri di profondità, e siamo
arrivati davanti a una porta d’acciaio sbarrata da anni. Cioè da quando, nel
2002, crollò un diaframma di pietra e i minatori si trovarono davanti a uno
spettacolo straordinario: una caverna letteralmente invasa da cristalli lunghi
fino a 14 metri, lucidi e taglienti come vetro. Un mondo al limite del sogno,
ma impossibile da penetrare senza speciali attrezzature perché, all’interno, la
temperatura raggiunge i 50 gradi e l’umidità è vicina al cento per cento. Una
combinazione micidiale, che concede un’autonomia di tre o quattro minuti, poi
si finisce "cotti al vapore". Per questo la caverna delle meraviglie
venne subito sigillata». A raccontare la scoperta del 2002 e la recentissima
discesa nella grotta messicana è Tullio Bernabei, del gruppo speleologico «La
Venta», direttore del progetto di ricerca che per alcuni anni studierà la
cavità. «Per prima cosa abbiamo dovuto affrontare il problema di come entrare
nella grotta e dopo lunghe ricerche e sperimentazioni condotte da Giovanni
Badino, fisico dell’università di Torino e condirettore scientifico del
progetto, siamo arrivati alla progettazione di tre speciali tute munite di un
sistema refrigerante che la Ferrino ha messo a punto per questa specifica
situazione. Con questi "scafandri" è stato possibile restare nella
caverna per oltre un’ora. Comunque, non è stato facile penetrare in
quell’ambiente. Pareva di muoversi sott’acqua e non siamo riusciti a percorrere
più di un centinaio di metri; un movimento sbagliato, uno strappo alla tuta, o
una piccola ferita potevano essere fatali. La percezione del pericolo è stata
costante, palpabile». Bernabei racconta la discesa al «centro della terra»
mostrandoci alcune immagini scattate nella grotta. L’ambiente sembra proprio
quello delle illustrazioni del viaggio immaginato da Verne. Gli esploratori,
chiusi nelle tute arancioni e coi volti coperti dai respiratori, si muovono tra
centinaia di colonne trasparenti e sfaccettate che emergono dalle pareti
dell’antro e attraversano lo spazio in tutte le direzioni, sbucano dalla roccia
scura come lame di ghiaccio, si ammassano appuntite negli angoli più angusti,
sbocciano come fiori taglienti sulla pietra più scura, attraversano il vuoto
come fasci di luce rappresa. Solo la fantascienza ha immaginato scenari simili.
Ma questa è realtà. Una realtà in gran parte inspiegabile, almeno per ora: non
si conosce la reale dimensione della cavità, nessuno sa dire quando e in quanto
tempo si formarono i cristalli. Ma la recente esplorazione ha fornito qualche
indizio. Le cristallizzazioni sono di selenite, una forma purissima di gesso, e
hanno avuto origine in un ambiente sommerso grazie alla particolare interazione
tra acque sulfuree, calde, provenienti da strati profondi, e acque più fredde
filtrate dall’esterno attraverso gli strati di roccia. Un processo complesso,
verificatosi in una condizione di straordinario equilibrio, al quale potrebbero
aver contribuito batteri che non sono stati ancora individuati, ma dei quali
sono state trovate prove indirette data l’esistenza di minerali che si formano
solo in presenza di certi microrganismi. L’esplorazione e lo studio della
grotta procederanno, ma il tempo a disposizione non è molto. Oggi la caverna è asciutta
solo perché la compagnia mineraria tiene in azione le idrovore che permettono
ai minatori di estrarre l’argento. Tra circa sei anni l’estrazione finirà e le
pompe si fermeranno: l’acqua delle profondità ingoierà di nuovo la caverna dei
cristalli giganti.