Jeanne Hébuterne
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Italiano: dal libro “Donne protagoniste”
English: from Wikipedia
Jeanne Hébuterne
https://www.youtube.com/watch?v=qCUgSf3PDNA
Véronique Pestel chante "Jeanne Hébuterne"
http://youtu.be/W7ogJuGWJj0
E' storia, non letteratura, che spesso donne talentuose, nell'arte e nella
letteratura, ma qui è nell'arte che interessa, che s'accompagnano a uomini di
genio, o che comunque gravitano nelle loro esistenze, vedano offuscate il loro
valore e siano costrette a viverlo nell'ombra, eccezion fatta per alcune
dirompenti personalità come quella di Frida Kahlo, che non si lasciò relegare
in posizione subalterna dal soverchiante marito Diego Rivera. E' il caso di Jeanne Hèbuterne, pittrice sensibile e
dotata, di grandi potenzialità espressive e di precoce maturità artistica,
introdotta ai corsi dell'Accademia di disegno a Montparnasse dal fratello Andrè
che, dopo la sua morte, ne conservò i disegni, ultima compagna
dell'innegabilmente grande pittore Amedeo Modigliani, al quale fu legata
sentimentalmente ed artisticamente.D'indubbio talento, eppure messa in ombra all'epoca in cui visse, ed
ancora oggi poco conosciuta, venuta alla ribalta grazie alla retrospettiva di qualche tempo
fa dedicata all'artista livornese
"Amedeo Modigliani.L'angelo dal volto severo", in cui sono state
esposte anche 71 sue opere, tra dipinti e disegni, che ne svelano pienamente il
valore. Jeanne Hèbuterne aveva
diciannove anni quando, nell’aprile del 1917, conobbe il pittore “maudit” che,
trasferitosi da Livorno, dove viveva in un ambiente intellettualmente
stimolante, a Parigi, conduceva una vita
fuori dalle mode e dalle correnti, da bohémien, sregolata, fisicamente minato,
dedito al bere, agli stupefacenti e alle donne, e in difficoltà economiche. Lei era bella, aveva occhi azzurri e
lunghi capelli rosso-castani, gli amici la chiamavano Noix de coco; riservata, dolce, un poco
malinconica, affascinò subito il
pittore, oltre che per la bellezza ed il carattere docile, anche perché,
giovane studentessa d’arte, promettente allieva dell’Accadèmie Colarossi,
spesso da lui ritratta, era pittrice sensibilissima e di eccezionale talento.
Lui se ne innamorò perdutamente, e lei di lui. Dal loro legame, che pure fu movimentato e tempestoso
(numerosi sono gli aneddoti sui maltrattamenti inflitti dal pittore a Jeanne
che, però, timida e devota, sempre sopportò i numerosi tradimenti), come il
precedente avuto da Modigliani con la poetessa Beatrice Hastings, nacque una
figlia, Jeanne. Nel gennaio del 1920 Modigliani si ammalò di
polmonite;pochi giorni prima di morire svenne nello studio che divideva con
Jeanne che, completamente paralizzata dal terrore, gli restò accanto mentre
agonizzava senza neppure tentare di chiamare un medico, ma il destino della
donna era indissolubilmente legato a quello del suo uomo! Il giorno dopo la
morte del pittore, incinta di otto mesi, si suicidò lanciandosi da una
finestra. Cinque anni più tardi il suo corpo fu rimosso dal cimitero di
Bagneaux e fu sepolto in quello di Père
Lachaise, accanto a Modigliani. In uno degli ultimi e più toccanti dipinti di
Modigliani, Jeanne Hèbuterne seduta davanti a un uscio, Jeanne è ritratta
incinta per la seconda volta, il volto è pallido, il corpo è in vertiginosa torsione,
l’espressione è indefinibile, elementi tutti che concorrono ad imprimere al
quadro una forte tensione, ancor più evidente anche alla luce dei tragici
avvenimenti successivi: quel figlio non avrebbe mai visto la luce! Forse
Jeanne, memore dell'insegnamento di Modigliani, Il tuo vero dovere è di salvare
il tuo sogno, non volle rinunciare al suo sogno d'amore, perciò si calò da
quella finestra, troncando precocemente un'esistenza che avrebbe potuto darle
grandi soddisfazioni anche in campo artistico.
Le opere esposte in mostra al Palazzo Reale di Milano,
soggetti familiari, autoritratti, suoi nudi femminili (Jeanne era estremamente
affascinata dall'anatomia in generale e
dal corpo femminile in particolare), hanno rilevato, infatti, un attento studio ed un percorso tecnicamente diverso da quello del suo
compagno ma una egualmente approfondita ricerca personale ed una grande
intensità emotiva, riflesso, certamente,
dei tragici eventi che viveva e, forse, già presagio della svolta che il
destino avrebbe impresso alla sua esistenza.
From
Wikipedia
Jeanne
Hébuterne (6 April 1898 – 25 January 1920) was a French artist, best known as
the frequent subject and common-law wife of the artist Amedeo Modigliani. Jeanne
Hébuterne was born in Paris to a Roman Catholic family. Her father, Achille
Casimir Hébuterne, worked at Le Bon Marché department store. A beautiful girl, she was introduced to the
artistic community in Montparnasse by her brother André Hébuterne who wanted to
become a painter. She met several of the then-starving artists and modeled for
Tsuguharu Foujita. However, wanting to pursue a career in the arts, and with a
talent for drawing, she chose to study at the Académie Colarossi. It was there
in the spring of 1917 that Jeanne Hébuterne was introduced to Amedeo Modigliani
by the sculptor Chana Orloff (1888–1968) who came with many other artists to
take advantage of the Academy's live models. Jeanne soon began an affair with
the charismatic artist, and the two fell deeply in love. She soon moved in with
him, despite strong objection from her deeply Catholic parents. Described by
the writer Charles-Albert Cingria (1883–1954) as gentle, shy, quiet, and
delicate, Jeanne Hébuterne became a principal subject for Modigliani's art. In
the fall of 1918, the couple moved to the warmer climate of Nice on the French
Riviera where Modigliani's agent hoped he might raise his profile by selling
some of his works to the wealthy art connoisseurs who wintered there. While
they were in Nice, their daughter was born on 29 November. The following
spring, they returned to Paris and Jeanne became pregnant again. By this time,
Modigliani was suffering from tuberculous meningitis and his health, made worse
by complications brought on by substance abuse, was deteriorating badly. On 24
January 1920 Amedeo Modigliani died. Jeanne Hébuterne's family brought her to
their home but Jeanne, totally distraught, threw herself out of the fifth-floor
apartment window the day after Modigliani's death, killing herself and her
unborn child. Her family, who blamed her demise on Modigliani, interred her in
the Cimetière de Bagneux. Nearly ten years later, the Hébuterne family finally
relented and allowed her remains to be transferred to Père Lachaise Cemetery to
rest beside Modigliani. Her epitaph reads: "Devoted companion to the extreme
sacrifice." Their orphaned daughter, Jeanne Modigliani (1918–84), was
adopted by her father's sister in Florence, Italy. She grew up knowing
virtually nothing of her parents and as an adult began researching their lives.
In 1958, she wrote a biography of her father that was published in the English
language in the United States as Modigliani: Man and Myth. It took more than
thirty years before an art scholar convinced the Hébuterne heirs to allow
public access to Jeanne Hébuterne's artwork. In October 2000, her works were
featured at a major Modigliani exhibition in Venice, Italy by the Fondazione
Giorgio Cini.