Jeanne Hébuterne


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Italiano: dal libro “Donne protagoniste”
English: from Wikipedia


Video
Jeanne Hébuterne
https://www.youtube.com/watch?v=qCUgSf3PDNA
Véronique Pestel chante "Jeanne Hébuterne"
http://youtu.be/W7ogJuGWJj0

 
 
 

 

Dal libro “Donne protagoniste” di Francesca Santucci Edizioni Il Foglio, maggio 2004
E' storia, non letteratura, che spesso  donne talentuose, nell'arte e nella letteratura, ma qui è nell'arte che interessa, che s'accompagnano a uomini di genio, o che comunque gravitano nelle loro esistenze, vedano offuscate il loro valore e siano costrette a viverlo nell'ombra, eccezion fatta per alcune dirompenti personalità come quella di Frida Kahlo, che non si lasciò relegare in posizione subalterna dal soverchiante marito Diego Rivera. E' il caso di Jeanne Hèbuterne, pittrice sensibile e dotata, di grandi potenzialità espressive e di precoce maturità artistica, introdotta ai corsi dell'Accademia di disegno a Montparnasse dal fratello Andrè che, dopo la sua morte, ne conservò i disegni, ultima compagna dell'innegabilmente grande pittore Amedeo Modigliani, al quale fu legata sentimentalmente ed artisticamente.D'indubbio talento, eppure  messa in ombra all'epoca in cui visse, ed ancora oggi poco conosciuta, venuta alla ribalta  grazie alla retrospettiva di qualche tempo fa  dedicata all'artista livornese "Amedeo Modigliani.L'angelo dal volto severo", in cui sono state esposte anche 71 sue opere, tra dipinti e disegni, che ne svelano pienamente il valore.  Jeanne Hèbuterne aveva diciannove anni quando, nell’aprile del 1917, conobbe il pittore “maudit” che, trasferitosi da Livorno, dove viveva in un ambiente intellettualmente stimolante,  a Parigi, conduceva una vita fuori dalle mode e dalle correnti, da bohémien, sregolata, fisicamente minato, dedito al bere, agli stupefacenti e alle donne, e in difficoltà economiche. Lei era bella, aveva occhi azzurri  e  lunghi capelli rosso-castani, gli amici la chiamavano  Noix de coco; riservata, dolce, un poco malinconica, affascinò subito  il pittore, oltre che per la bellezza ed il carattere docile, anche perché, giovane studentessa d’arte, promettente allieva dell’Accadèmie Colarossi, spesso da lui ritratta, era pittrice sensibilissima e di eccezionale talento. Lui se ne innamorò perdutamente, e lei di lui. Dal loro legame, che pure fu movimentato e tempestoso (numerosi sono gli aneddoti sui maltrattamenti inflitti dal pittore a Jeanne che, però, timida e devota, sempre sopportò i numerosi tradimenti), come il precedente avuto da Modigliani con la poetessa Beatrice Hastings, nacque una figlia, Jeanne. Nel gennaio del 1920 Modigliani si ammalò di polmonite;pochi giorni prima di morire svenne nello studio che divideva con Jeanne che, completamente paralizzata dal terrore, gli restò accanto mentre agonizzava senza neppure tentare di chiamare un medico, ma il destino della donna era indissolubilmente legato a quello del suo uomo! Il giorno dopo la morte del pittore, incinta di otto mesi, si suicidò lanciandosi da una finestra. Cinque anni più tardi il suo corpo fu rimosso dal cimitero di Bagneaux e fu sepolto in  quello di Père Lachaise, accanto a Modigliani. In uno degli ultimi e più toccanti dipinti di Modigliani, Jeanne Hèbuterne seduta davanti a un uscio, Jeanne è ritratta incinta per la seconda volta, il volto è pallido, il corpo è in vertiginosa torsione, l’espressione è indefinibile, elementi tutti che concorrono ad imprimere al quadro una forte tensione, ancor più evidente anche alla luce dei tragici avvenimenti successivi: quel figlio non avrebbe mai visto la luce! Forse Jeanne, memore dell'insegnamento di Modigliani, Il tuo vero dovere è di salvare il tuo sogno, non volle rinunciare al suo sogno d'amore, perciò si calò da quella finestra, troncando precocemente un'esistenza che avrebbe potuto darle grandi soddisfazioni anche in campo artistico.
Le opere esposte in mostra al Palazzo Reale di Milano, soggetti familiari, autoritratti, suoi nudi femminili (Jeanne era estremamente affascinata  dall'anatomia in generale e dal corpo femminile in particolare), hanno rilevato, infatti,  un attento studio ed un percorso  tecnicamente diverso da quello del suo compagno ma una egualmente approfondita ricerca personale ed una grande intensità emotiva, riflesso,  certamente, dei tragici eventi che viveva e, forse, già presagio della svolta che il destino avrebbe impresso alla sua esistenza.

From Wikipedia
Jeanne Hébuterne (6 April 1898 – 25 January 1920) was a French artist, best known as the frequent subject and common-law wife of the artist Amedeo Modigliani. Jeanne Hébuterne was born in Paris to a Roman Catholic family. Her father, Achille Casimir Hébuterne, worked at Le Bon Marché department store.  A beautiful girl, she was introduced to the artistic community in Montparnasse by her brother André Hébuterne who wanted to become a painter. She met several of the then-starving artists and modeled for Tsuguharu Foujita. However, wanting to pursue a career in the arts, and with a talent for drawing, she chose to study at the Académie Colarossi. It was there in the spring of 1917 that Jeanne Hébuterne was introduced to Amedeo Modigliani by the sculptor Chana Orloff (1888–1968) who came with many other artists to take advantage of the Academy's live models. Jeanne soon began an affair with the charismatic artist, and the two fell deeply in love. She soon moved in with him, despite strong objection from her deeply Catholic parents. Described by the writer Charles-Albert Cingria (1883–1954) as gentle, shy, quiet, and delicate, Jeanne Hébuterne became a principal subject for Modigliani's art. In the fall of 1918, the couple moved to the warmer climate of Nice on the French Riviera where Modigliani's agent hoped he might raise his profile by selling some of his works to the wealthy art connoisseurs who wintered there. While they were in Nice, their daughter was born on 29 November. The following spring, they returned to Paris and Jeanne became pregnant again. By this time, Modigliani was suffering from tuberculous meningitis and his health, made worse by complications brought on by substance abuse, was deteriorating badly. On 24 January 1920 Amedeo Modigliani died. Jeanne Hébuterne's family brought her to their home but Jeanne, totally distraught, threw herself out of the fifth-floor apartment window the day after Modigliani's death, killing herself and her unborn child. Her family, who blamed her demise on Modigliani, interred her in the Cimetière de Bagneux. Nearly ten years later, the Hébuterne family finally relented and allowed her remains to be transferred to Père Lachaise Cemetery to rest beside Modigliani. Her epitaph reads: "Devoted companion to the extreme sacrifice." Their orphaned daughter, Jeanne Modigliani (1918–84), was adopted by her father's sister in Florence, Italy. She grew up knowing virtually nothing of her parents and as an adult began researching their lives. In 1958, she wrote a biography of her father that was published in the English language in the United States as Modigliani: Man and Myth. It took more than thirty years before an art scholar convinced the Hébuterne heirs to allow public access to Jeanne Hébuterne's artwork. In October 2000, her works were featured at a major Modigliani exhibition in Venice, Italy by the Fondazione Giorgio Cini.

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