Bamboline di carta - Paper Dolls
Oggi ritagliamo le
bambole di carta
Today we
cut the paper dolls
Index
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Celebrating
the art and fashion of paper dolls
17th Century Equivalent of Paper Doll
Paper dolls, suggestioni di carta (Francesca Londino)
I collezionisti di materiale cartaceo conoscono molto
bene le paper dolls, le difficoltà che si hanno nel reperirle e il loro alto
valore commerciale. Per chi non le conoscesse le paper dolls sono delle bambole
bidimensionali sagomate sulla carta, dipinte a mano o stampate e dotate di un
guardaroba (sempre in carta) personalizzato. Le prime bambole di carta, a scopo
dilettevole apparvero a Parigi, nel diciottesimo secolo, durante il regno di
Luigi XV. Nella festosa corte francese le paper dolls ebbero molto successo tra
gli appassionati di giochi stravaganti. Contemporaneamente dall’altra parte
della Manica, in Inghilterra, gli stampatori britannici realizzavano bambole di
carta a scopo didattico, per illustrare libri divulgativi.
I primi fruitori furono quindi gli adulti che si
servivano di queste immagini per collezionarle o come sussidi per i loro studi.
La produzione di una bambola di carta era un processo complicato per l’epoca,
per cui questi oggetti erano considerati beni di lusso. Nel 1820, grazie
all’invenzione delle prime macchine meccaniche che aumentarono la produzione
della carta e diminuirono il valore del bene prodotto, le paper dolls
diventarono popolari sia in Europa che in America. Nel 1858, l’avvento
dell’Haute Couture favorì la nascita e la diffusione delle prime riviste
femminili di intrattenimento che presentavano articoli di interesse culturale e
molti figurini di provenienza francese ed inglese, da cui le signore dell’alta
società attingevano consigli sulla moda. Le riviste femminili individuarono
nelle paper dolls le testimonial ideali per la promozione dell’alta moda
femminile. La scelta si rivelò vincente. Grazie all’utilizzo della stampa a
colori si diffuse così l’uso di regalare delle paper dolls da ritagliare che
reclamizzavano i modelli dell’epoca.
Le più note riviste femminili dell’epoca, come Ladies
Home Journal, Ladies Word, McCalls e Pictorial Review fecero a gara tra loro
per proporre le bambole più belle. Negli anni, le paper dolls assunsero insieme
alla valenza ludico-estetica quella narrativa didattica. Vennero così create le
prime bambole di carta con un nome, un carattere, una famiglia, degli amici,
dei domestici e una storia in cui il pubblico si immedesima. La prima di una
lunga serie fu Lattie Lane, una paper doll disegnata nel 1908,
dall’illustratrice Sheila Young.
La più importante delle paper dolls fu senza ombra di
dubbio la mitica Kewpie, la bambola con le ali, nata dall’estro
dell’illustratrice Rose O’Neill. Il successo di Kewpie fu talmente
straordinario da convincere alcune note aziende a trasformarla in una vera
bambola…ma questa è un’altra storia. Superfluo dire che oggi quelle bambole
valgono una piccola fortuna. Purtroppo, a causa dell’usura e della scarsa
qualità della carta su cui venivano stampate, il materiale giunto fino a noi è
poco.
Conservazione
Le paper dolls, come tutto il materiale cartaceo, hanno
bisogno di una accurata conservazione perché sono facilmente alterabili. La
carta, i colori, gli inchiostri fragili per natura sono sensibili alla polvere,
all’inquinamento atmosferico, al fumo, ai raggi solari e soprattutto
all’umidità che provocano rotture, macchie e ingiallimenti. Per conservarle
vanno custodite in conservano in speciali passe-partout, rigorosamente acid-free.
Le bambole di carta dai mille volti
Nell'Ottocento, molti personaggi famosi, sovranità e miti
del teatro diventarono familiari al pubblico grazie alla paper dolls dedicate
alla celebrità. La prima bambola di carta celebre venne realizzata nel 1830, a
Parigi. La bambola riproduceva Marie Taglione, la più grande ballerina di danza
classica dell’epoca. In seguito vennero proposte bambole con i volti di Carlota
Grisi, Lucille Hrahn, Fanny Cerrito e Fanny Elssler, nomi di punta nella storia
del balletto. Nel 1840, venne lanciata una serie di paper dolls, in edizione
limitata, dedicata alla regina Victoria che riscosse molto successo. Dal 1870
al 1890, gli illustratori europei fecero a gara per proporre bambole
litografate e colorate a mano, dedicate ai più rappresentativi sovrani europei
ed ai volti dei personaggi delle piu’ celebri opere teatrali. In quegli anni,
venne lanciata la paper dolls a doppia immagine, vista anteriormente e
posteriormente, ideata da Raphael Tuck, un apprezzato illustratore e tipografo
londinese nominato stampatore regio dalla regina Elizabeth II, per le sue
spiccate competenze. Le bambole a doppia immagine di Raphael Tuck sono
facilmente identificabili dal marchio posto sulla parte posteriore di ogni
bambola. All’alba del Novecento, con l’avvento del cinema, prima muto e poi
sonoro, vennero realizzate le paper dolls dedicate ai personaggi più popolari
del grande schermo.
Mary Pickford, la celebre fidanzata d’America dalla lunga
chioma bionda, Greta Garbo, Marlene Dietrich o Marilyn Monroe sono alcuni dei
volti che hanno beneficiato dell’attenzione degli illustratori puntata sui
tratti e sull’anima del soggetto. Il periodo compreso tra gli anni Trenta e i
Cinquanta si può definire in assoluto l’età dorata delle paper dolls. Durante
la Grande Depressione e la seconda guerra mondiale le paper dolls risolsero il
problema di molte famiglie che non potevano permettersi l’acquisto di bambole
per le loro bambine. Negli anni Sessanta, dopo un lungo periodo di popolarità e
diffusione, cominciò un rapido declino senza ritorno. Il colpo di grazia venne
inferto dall’ingresso di Barbie, anche se paradossalmente, negli anni Novanta,
fu proprio Barbie a favorire una momentanea ripresa delle bambole di carta.
The
History and Charm Of Paper Dolls (Roma M. Welsh)
Early
History Of Paper Dolls
Paper
dolls first appeared in Paris in the 18th century, during the reign of Louis
XV. The whimsical toys easily found a
place in the gay atmosphere of royal French society. On the other side of the
English Channel during this time period, proper British printers mixed fun and
virtue by printing moral stories on the flat sheets that comprised the
dolls! Hence, from their earliest, paper
dolls were used in a very different ways, and were accurate reflections of very different cultures. Early European paper
dolls often depicted actors and actresses, and the dolls were intended for use
with toy stages. Literary-minded
youngsters enacted Shakespeare with casts of paper dolls, many with permanently
printed costumes (which was common at this time). In Pioneer America, paper
dolls had more humble beginnings. In
Pioneer America, paper was a prized resource, and it was rarely "wasted" on toys. If children were lucky enough to get paper
dolls, they treasured them between the pages of a book or in a carefully
guarded box. This later changed with the
invention of mechanical grinding machines, which became a ready source for pulp
paper. As paper became less of a luxury,
dolls were mass produced on inexpensive cardboard and became readily available
to children…Until the development of chroma-lithography printing, paper dolls
were colored by hand. In America, Civil
War widows often earned money by embellishing the printed paper dolls. For instance, they would create a series of
beautiful brides--"the Belle Of the South, "The Belle Of the West,
" and "The Belle of Saratoga." An interesting fact about early
printed doll clothes was that they did not include tabs for dressing the dolls,
as are common with paper dolls today.
Instead, children painstakingly attached the clothes with tiny drops of
sealing wax. They took care to press
gently when they attached their clothes to their dolls, lest they tear the
paper doll.
Fashions
For Historic Paper Dolls
Early
paper dolls were available in various stages of modesty. Some dolls like the European actors came with
permanently printed clothes. Others were designed to wear multiple layers of
clothes, wile others had printed underwear and required only outerwear. By the 1800s most commercial paper doll
clothes featured tabs. Handmade clothes
for paper dolls quickly adapted this new, more convenient fashion.
Homemade
paper wardrobes often rivaled the silken fashions worn by real ladies and
gentlemen. Small artists used bits of
cloth, lacy Valentines, tissue paper and magazine pictures to craft beautiful
ball gowns. Children often protected
this delicate finery with cardboard support.
Young ladies of the 19th century earned spending money by selling such
unique creations. A paper doll pamphlet
from 1856 described a girl who financed her education through the sale of
original paper dolls.
Paper
Dolls In Magazines
At the
turn of the century, department stores discovered that paper dolls were the
ideal fashion advertisement. Specially
designed dolls promoting "prêt-a-porter" gowns and new patterns
appeared in ladies magazines such as the Delineator, Good Housekeeping, Ladies
Home Journal, Ladies World, McCalls, Pictorial Review and Woman's Home
Companion. The paper dolls from these
magazines are sought-after by paper doll collectors today. Additionally, eager editors of newspapers
began to realize the appeal of paper dolls, and they began to feature paper
dolls in newspaper supplements as well.
Celebrities
as Paper Dolls
As the
century progressed, paper dolls soon began to depict real life celebrities such
as Ava Gardner, June Allyson, Tyrone Power, Betty Hutton, Claudette Colbert,
Greer Garson, Sonja Henie, Mary Martin, Judy Garland and many others. These paper dolls are extremely highly sought
after by today's paper doll collectors and are among the hardest to find.
Collecting
Paper Dolls: Tips on Value, Collecting
and Maintenance
Keep in
mind that uncut paper doll books are worth twice as much as those that have
been cut, even if the cutting was done well and the dolls are in good
condition. If you have all the costumes
and accessories that came with the paper doll, the value is also greatly
increased. Air is the worst enemy that paper dolls have. The first rule for any collector of paper
dolls is to keep the dolls in some type of protective covering. An inexpensive plastic food bag will work
(but, DO keep in mind that in humid climates moisture can get into a plastic
bag and molds can ruin the paper dolls).
There are also glass coverings that many collectors use--especially good
are archival glass frames that can be found at archival supply houses. Many
collectors and dealers have mixed reactions to any sort of mending or cleaning
of paper dolls. Some suggest that
leaving a paper doll in its original condition is always best. Others disagree and feel that paper dolls can
be cleaned and mended if great care is used.
DO keep in mind that any sort of cleaning or mending of paper dolls DOES
lessen the intrinsic value of the dolls.
Why
Collect Paper Dolls?
Collecting
paper dolls is fun! Whether a collector
is attracted to fashions, personalities, modern characters or animal dolls,
there are paper dolls for every type of collector. Paper dolls can be collected very
inexpensively--many modern paper dolls are available for free downloads on the
Internet, and many are available for free in doll magazines. For both the young and young at heart, paper
dolls are a wonderful way to pursue old fascinations, start a new collection or
sub-collection, or simply remember childhood joys.