Sbek Thom: Teatro delle ombre - Shadow Theater

 


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Khmer Shadow Theatre

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Khmer Shadow Theatre - official You Tube channel for UNESCO,

Cambogia: Sbek Thom, il grande teatro delle ombre
(www.asiateatro.it)
Sbek Thom è il grande teatro delle ombre khmer che utilizza marionette in cuoio intagliato, non articolate, e alte dal metro e mezzo ai due metri circa.
Con un’origine forse antecedente al periodo angkoriano ma ancora oggetto di controversie fra gli studiosi, lo Sbek Thom, come il balletto reale e il teatro delle maschere, è considerato sacro. Dedicate alle divinità, le rappresentazioni potevano aver luogo solo in occasioni speciali, tre o quattro volte l’anno, come il Capodanno khmer, il compleanno del re, o le feste per la venerazione di personaggi importanti. Veniva anche rappresentato per propiziare i raccolti, per chiedere agli dei la prosperità del terra e della nazione e la benedizione della pioggia durante i periodi di siccità.
Dopo la caduta di Angkor nel XV secolo, il teatro delle ombre subì un’evoluzione, da attività rituale a genere artistico, pur conservando una dimensione cerimoniale.
Le marionette sono ricavate da un singolo pezzo di cuoio in occasione di una cerimonia particolare e nel rispetto di un antico rituale volto a richiedere la protezione delle divinità e degli spiriti. I lati dei pannelli di cuoio sono dipinti con una soluzione ricavata dalla corteccia dell’albero kandaol (Careya arborea). L’artigiano traccia la figura desiderata sul lato più scuro, poi la intaglia e la dipinge prima di attaccarla a due bacchette di bambù che permetteranno al danzatore di controllare la marionetta. Ogni marionetta, che può arrivare a pesare sette chili, è quindi costituita da un pannello di cuoio su cui è stato inciso un personaggio (figure eroiche, principesse, giganti, scimmie, animali mitici, ecc.), così come palazzi, scene di battaglie, foreste. Su alcuni pannelli vengono incise versioni dei bassorilievi di Angkor Vat che riportano interi episodi del Reamker, la versione khmer del Rāmāyana.
 Le rappresentazioni tradizionalmente hanno luogo di notte e all’aperto, nei pressi di un tempio o vicino alle risaie. In Cambogia, prima di qualsiasi spettacolo di teatro delle marionette, di danza o, appunto, di teatro delle ombre di cuoio, viene reso omaggio con preghiere e offerte agli spiriti e ai maestri che hanno creato questa arte affinché benedicano la rappresentazione e non se ne sentano offesi.
Per la rappresentazione un ampio sipario bianco, lungo dieci, dodici metri e alto fino a cinque metri, è steso fra due alti schermi di bambù, di fronte a un grande fuoco o più spesso, ormai, davanti a proiettori. Le silhouettes delle marionette vengono così proiettate sullo schermo bianco. Tenendo sollevate sulla testa le marionette, i danzatori le fanno vivere attraverso i passi precisi e codificati di una danza che ricorda il lakhaon khaol, il teatro-danza maschile della tradizione khmer.
La rappresentazione è accompagnata da un’orchestra pinpeat (costituita da xilofoni, gong, tamburi, flauti e cimbali) e da due narratori. Ispirate al Reamker, le performances mettono in scena episodi di questa narrazione epica e possono durare diverse notti e richiedere sino a 160 marionette per una singola rappresentazione manovrate da 10/12 danzatori/marionettisti. 
Molte marionette vennero distrutte sotto il regime dei Khmer Rossi che riuscì quasi a cancellare questa arte antica e sacra. Dal 1979 lo Sbek Thom viene gradualmente fatto rivivere grazie a pochi artisti sopravvissuti. In questo modo tre teatri delle ombre sono riusciti a risollevarsi e ad assicurare la trasmissione della conoscenza e delle abilità che quest’arte richiede, incluse quelle collegate alla realizzazione delle marionette. Un laboratorio artigianale per la lavorazione del cuoi è stato aperto a Vat Bo, presso Siem Reap, città dove è nata una compagnia di giovani danzatori addestrata dai pochi maestri sopravvissuti al regime e alla guerra.
Lo Sbek Thom è stato riconosciuto dall’Unesco quale capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità nel 2005 e nel 2008 è stato inserito  nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità. Questo riconoscimento permette alla Cambogia di proteggere lo Sbek Thom contro il pericolo di scomparsa di questa importante tradizionale culturale.

Sbek Thom,Kmer Shadow Theater
(www.unesco.org)
The Sbek Thom is a Khmer shadow theatre featuring two-metre high, non-articulated puppets made of leather openwork. Dating from before the Angkorian period, the Sbek Thom, along with the royal ballet and mask theatre, is considered sacred. Performances, dedicated to the divinities, could only take place on specific occasions, three or four times a year, such as the Khmer new year, the King’s birthday or the veneration of famous people. The shadow theatre was weakened after the fall of Angkor in the last century. However, it has evolved beyond a ceremonial activity to become an artistic form, while retaining its ritualistic dimension.
The puppets are made from a single piece of leather in a special ceremony for each character. Shiva and Vishnu, for example, are cut from the hide of a cow, which died accidentally or naturally and are finished in a single day following a specific ritual. The hides are dyed with a solution made from the bark of the Kandaol. The artisan draws the desired figure on the tanned hide, then cuts it out and paints it before attaching it to two bamboo sticks which enable the dancer to control the puppet.
The performances traditionally take place at night in the open air beside a rice-field or pagoda. A large white backdrop is held between two tall bamboo screens in front of a large fire or, nowadays, projectors. The shadow of the puppet’s silhouette is projected onto this white screen. The animator brings the puppet to life with precise and specific dance steps that produce a range of movements. The performance is accompanied by an orchestra and two narrators. Performances from the Reamker, the Khmer version of the Ramayana, might last several nights and require up to 160 puppets for a single session.
The Sbek Thom was almost wiped out under the repressive Khmer Rouge regime but since 1979 has undergone a revival thanks to the few surviving artists. The collections of puppets were mostly destroyed but are gradually being re-made and troupes are being re-formed. So far, three shadow theatres have managed to rise from their ashes but they are terribly short of resources and opportunities to perform. In addition, the transmission of knowledge, techniques and know-how, especially relating to the manufacture of the puppets, is no longer ensured.

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Vimanika Shastra