Stromboli


Versione restaurata del mio vecchio blog dedicato a Stromboli

Restored version of my old blog dedicated to Stromboli

Index
Le 12 mie foto di Stromboli - My 12 photos of Stromboli
Miti e primi cenni storici - Myths and first historical references to the Aeolian Island
Images + Video: Villaggio preistorico di Capo Graziano - Prehistoric village of Capo Graziano
Storie da Ginostra - Stories from Ginostra 
Il bambino di Lazzaro - The child od Lazzaro
Il prete con le corna - The priest with the horns
Il fuggiasco - The fugitive
La pentola d'oro - The golden pot
Libro - Book 
Video: Museo del cinema di Stromboli - Stromboli Cinema Museum
Film "Jurgen sotto il vulcano"
Jurgen Wegner


Le mie 12 foto di Stromboli - My 12 photos of Stromboli
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Miti e primi cenni storici
http://vulcan.fis.uniroma3.it/
Secondo la mitologia classica le Isole Eolie erano la dimora di Eolo, Dio dei venti,
che egli teneva racchiusi in una grotta.
La leggenda vuole che Eolo riuscisse a prevedere le variazioni del tempo
osservando la nube di vapori che fuoriusciva da un vulcano attivo, probabilmente Stromboli:
oggi si sa infatti che la forma della nube di Stromboli
è influenzata dall'andamento della pressione atmosferica.
Secondo la mitologia greca il Dio del Fuoco, chiamato Efesto, possedeva la sua fucina sotterranea nelle viscere dell'Etna, dove lavorava accanto ai Ciclopi, giganti il cui unico occhio richiama la forma di un cratere. Secondo la mitologia romana, invece, il Dio del Fuoco era Vulcano,
la cui dimora si trovava nell'omonima isola dell'arcipelago eoliano.
Proprio da Vulcano nascerà, alla fine del Medioevo,
il nome delle montagne di fuoco che chiamiamo vulcani.
Anche Ulisse, durante il viaggio di ritorno in patria narrato da Omero nell'Odissea,
ebbe modo di approdare alle Isole Eolie incontrandovi Eolo.
I primi accenni storici alle Isole Eolie risalgono ad Aristotele (384-322 a.C.), che descrisse la formazione di un nuovo vulcano (probabilmente Vulcanello, attualmente unito all'isola di Vulcano),
le cui ceneri coprirono la città di Lipari.
Stromboli è nominata negli scritti di Aristotele, Diadoro Siculo, Silio Italico, Lucilio e Plinio il Vecchio. Strabone (63 a.C.-24 d.C.), geografo greco, decantò "le acque calde e i soffi di fuoco" di Lipari,
mentre descrisse Vulcano come "l'isola di fiamma con i suoi tre aliti provenienti come da tre crateri".
Nella narrazione del geografo greco infine, Stromboli detta Strogile (rotonda)
era "inferiore per la violenza della fiamma, ma superiore per la risonanza dei suoi boati".
Molto più recentemente Carducci ha così descritto in versi la leggendaria fine di Teodorico,
re degli Ostrogoti:
"Ecco Lipari, la reggia di Vulcano ardua che fuma
e tra bombiti lampeggia de l'ardor che la consuma:
quivi giunto il caval nero contro il ciel forte springò
annitrendo, e il cavaliero nel cratere inabissò."

Myths and first historical references to the Aeolian Island
http://vulcan.fis.uniroma3.it/
According to classical mythology, the Aeolian Island were the home of Aeolus,
who kept the winds trapped in a cave, was able to forecast changes in the weather by watching the cloud rising from an active volcano, probably Stromboli. As a matter of fact, nowadays it is wall known that the shape of the cloud coming from Stromboli is influenced by the fluctuations in atmospheric pressure.
Acvcording to Greek mythology, Mt. Etna was the home of Ephaestus, the god of fire,
who worked in his subterranean forge beside the Cyclopes,
the one-eyed giants whose only eye resemble the shape of a crater.
Conversely, the god of fire of Roman mythology, Vulcano,
had his forge on the Aeolian islands of the same name. At the end of the Middle Ages,
the name of the islands of Vulcano was chosen to represent all the "mountains of fire"
 which we call volcanoes.
Ulysses also landed on the Aeolian Islands and met Aeolus,
during his homeward journey narratred by Homer in "The Odyssey".
The Aeolian Islands were first mentioned by Aritotle (384-322 b.C.)
who described the formation of a new volcano (probably Vulcanello,
nowadays linked to the Island of Vulcano), whose ashes covered the town of Lipari.
Stromboli is mentionned in the writings of Aristotle, Diodoro Siculo, Silio Italico, Lucilio and Pliny the Elder. Strabo (63 b.C.-24 A.D.), a Greek geographer, extolled lipari's "hot waters and puffs of fire",
while he described Vulcano as "the island of fire with three breaths emerging from three craters".
Strabo's narrations described Stromboli, called Strogile (circle-shaped) as being characterized by
"less violent flames" but "more resounding rumbles".
In the more recent past, a famous Italian poet, Carducci, described the legendary end of Theodoric,
the King of the Ostrogoths, who was flung into the crater of an Aeolian volcano by his restless horse.


Stromboli San Vincenzo 2009
Campagna Scavi - Excavations Campaign 
Video
https://youtu.be/XNKRBtRqsbg


Villaggio preistorico di Capo Graziano
www.isma.cnr.it 
1. Stromboli nel panorama delle isole Eolie
Era il 1980 quando a Stromboli vennero alla luce, nei pressi della chiesa di San Vincenzo, un villaggio protostorico risalente a un momento evoluto della facies di Capo Graziano e rilevanti testimonianze di epoche successive, tra le quali una necropoli di età romana.
Il villaggio di San Vincenzo si trova nella parte orientale dell’isola, nella zona del moderno abitato di Stromboli, a monte dell’omonima chiesa. Il villaggio occupava una vasta unità orografica relativamente uniforme con un altitudine che varia da 40 a 100 m s.l.m., ben delimitata da fianchi scoscesi verso valle, e dell’attuale dimensione di circa 6 ha. Si tratta di una delle poche zone elevate e pressoché pianeggianti formatasi nel corso dell’eruzione del Neostromboli detta Cono di San Vincenzo
L’abitato è quindi situato in posizione strategica di controllo delle vie marittime come avamposto nord-orientale dell’intero arcipelago, con una visuale che spazia dallo stretto di Messina alle isole Flegree. Infatti, proprio alla fase di Capo Graziano risalgono le prime testimonianze di contatti tra il mondo egeo-miceneo e il Mediterraneo centrale, in particolare il basso Tirreno.
Dal momento che in questa fase dell’età del bronzo le rotte e i mercati del Mediterraneo orientale erano sotto il controllo cretese, i giovani regni micenei cercavano nuove fonti di approvvigionamento di rame e stagno verso occidente lungo direttrici che consentivano una navigazione a vista e che lambivano le isole Eolie.
2. Lo scavo Cavalier
L’intervento di scavo eseguito nel 1980 da Madeleine Cavalier, concentrato nella parte meridionale del pianoro, riuscì a stabilire la natura e la cronologia del deposito archeologico mettendo in luce parte del villaggio. Nel settore principale, di 16×9 m, che si trova proprio ai margini sud-orientali, sono emerse numerose strutture impostate su terrazzamenti artificiali, sia abitative che accessorie, realizzate con la tipica tecnica costruttiva del periodo.
Saggi minori furono effettuati anche in altre zone del pianoro e forniscono indicazioni soprattutto sulla conservazione del deposito archeologico intorno al settore principale.
3. Le nuove indagini
L’attuale serie di interventi, iniziata nel 2009, ha carattere interdisciplinare e didattico. Lo scavo è diretto dal Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Prof.ssa Sara T. Levi), dal Servizio Beni Archeologici della Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina e dal CNR-ICEVO di Roma, e si avvale del supporto dell’Associazione Preistoria Attuale.
Il gruppo di lavoro coinvolge archeologi, geoarcheologi, vulcanologi, geofisici, archeometri, ingegneri, paleobotanici, topografi, restauratori e disegnatori di reperti di diverse istituzioni italiane e straniere.
3.1 Lo scavo
Il lavoro sul campo ha comportato sia lo scavo stratigrafico in estensione sia trincee di approfondimento. La sequenza ha rivelato tracce di frequentazioni dal Neolitico fino ai giorni nostri. Tra le più recenti testimonianze sono attestate attività agricole, probabilmente relative a vigneti.
La stratigrafia completa fino al basamento roccioso è stata osservata sia in una parete del settore 1, che si trova ai margini del pianoro, che nel settore 4, in posizione più centrale, in una zona che i risultati delle prospezioni geofisiche (a cura di M. Pipan e E. Forte) indicavano prive di strutture. Un’ulteriore sequenza stratigrafica è stata indagata in una parete esposta distante un centinaio di metri dalla principale zona di intervento verso ovest (Casa Flora).
Per l’indagine in estensione sono stati aperti nuovi settori (settori 1, 2, 3) per un’ampiezza complessiva di oltre 300 mq. Le aree di scavo sono sia adiacenti al settore principale dello scavo Cavalier (settori 1, 2) sia verso la parte più centrale ed elevata del pianoro (settore 3). Si delinea una organizzazione del pendio a gradoni con le strutture protostoriche impostate a quote via via più basse verso E, con uno spessore complessivo del deposito piuttosto omogeneo, almeno per quanto riguarda i settori 2 e 3 (minore nel settore 1). Si evidenziano nel profilo alcune strutture protostoriche: nel settore 2 una capanna con muro in pietrame e “focolare”; nel settore 3 due strutture in pietrame solo parzialmente scavate che indicano la presenza di altre.
La struttura maggiormente indagata è la capanna del settore 2, ben conservata nella sua parte occidentale, di forma presumibilmente ovale, con il muro verso monte addossato al pendio per una lunghezza di ca. 6 m e con conservati 4 filari di pietre. Il muro si lega a S al vano B dello scavo 1980, mentre la porzione orientale e settentrionale della struttura non è conservata. Si tratta della capanna più grande finora rinvenuta nel villaggio di San Vincenzo, essendo le strutture dello scavo Cavalier di dimensioni decisamente minori (come il vano C). I muri che emergono nel settore 3 fanno presumere l’esistenza di strutture di analoghe dimensioni, mentre il lembo di muro del settore 1 si trova in uno stato di conservazione che non permette una più puntuale valutazione . In ogni modo l’organizzazione topografica del sito potrà essere meglio discussa sulla base delle prossime indagini.
Le fasi post-protostoriche sono caratterizzate da diversi livelli bruni con abbondanti materiali ma, nelle zone indagate, nessun elemento strutturale in situ.
Sia nel settore 2 che nel settore 3 gli angoli N-E sono interessati da potenti disturbi che intaccano la stratigrafia fino al basamento roccioso, distruggendo i livelli protostorici (nel settore 2 proprio al margine del focolare della capanna): si tratta probabilmente di canali erosivi ricchi di materiali, prevalentemente di epoca classica nel settore 3 e di epoca medievale nel settore 2. Questi disturbi sembrano marcare un limite tra due bacini stratigrafici che può essere messo in relazione con la presenza di importanti elementi strutturali post-protostorici rinvenuti dalla Cavalier nella parte N dell’area indagata
3.2 I reperti
Sia nelle capanne che negli strati circostanti è stata rinvenuta abbondante ceramica d’impasto fatta a mano della facies di Capo Graziano tra cui numerosi esemplari decorati con motivi geometrici incisi.
Tra le fogge rappresentate è possibile riscontrare un gran numero di ciotole e tazze di varie dimensioni.
Tra le forme chiuse si segnalano piccole pissidi e, più abbondanti, olle generalmente ad ampio orlo svasato, anche se non mancano i tipi con orlo in continuità.
Ricco è anche il repertorio delle decorazioni, sia incise che plastiche, con confronti sia a Lipari che, apparentemente in misura minore, a Filicudi
Sulla base di osservazioni ancora del tutto preliminari si può ipotizzare una certa durata della vita del villaggio, con un inizio, forse, precedente la fase più evoluta del periodo di Capo Graziano.
Tra i reperti ceramici si individuano, sulla base di osservazioni tecnologiche e archeometriche, sia produzioni eoliane sia importazioni dalla penisola. Quest’ultimo fenomeno parrebbe anche testimoniato da alcuni frammenti vascolari che si discostano dal consueto repertorio della facies di Capo Graziano, mostrando maggiori affinità con fogge di tradizione protoappenninica.
Di particolare rilievo è il rinvenimento di frammenti di vasi di ceramica figulina tornita, sia dipinta di tipo miceneo, sia acroma probabilmente pertinente ad altre produzioni egee . Tali classi risultano presenti nei coevi villaggi di Lipari e Filicudi ma prima d’ora non erano attestate a Stromboli. Si tratta di vasi per bere – tazze a corpo arrotondato e di tipo Vaphio – prodotti verosimilmente nel Peloponneso e databili alle prime fasi della civiltà micenea (TE I-II). Negli stessi livelli (tutti dal settore 3) sono stati anche rinvenuti dei vaghi in pasta vitrea di probabile produzione egea.
Alcuni reperti testimoniano una frequentazione del sito precedente l’età del bronzo, già segnalata dagli scavi Cavalier: si tratta di ceramiche neolitiche, anche decorate con motivi a scaletta tipo Spatarella e, forse, eneolitiche della facies di Piano Conte.

Prehistoric village of Capo Graziano
http://aeolianislands.turismoeolie.com
The history of the seven isles of the Aeolian Archipelago dates back to ancient roots. The first groups of populations were settling Filicudi together with the other six islands already during the Upper Neolithic, around 3.000 B.C. The recent excavations, done in Capo Graziano locality, brought on the surface about 20 oval-shaped huts; some of them has a “fishes’ bones” structure, situated on the promontory of the western mountain’s slope around 100m upon the sea level. It is clear, thanks to their particular structure, that these constructions were built in this way to better defend against frequent attacks, and violent raids, which occurred on the island. Inside the huts there were found: pieces of pottery of autochthonous production dating back to the Diana period, discovered on the southern coast of the port. Other pottery of the proto-Mycenaean style, found near to Capo Graziano village, allows us to understand the way the village continued to evolve until 1430 B.C., when it ceased to exist, probably because of a violent destruction. On the highest point of Capo Graziano there is the ancient sacrifice altar of these ancient populations. Beyond the emerged part, Capo Graziano keeps in its marine depths millennia of history, in way to allow the construction of an underwater museum, accessible only by the most expert scuba-divers, having the advanced patent. There are nine wrecks laying on the seabed of Capo Graziano because of the shipwrecks due to the shallow. There are different ways permitting scuba divers and those who are fond of culture to admire the wonders which the seabed keeps. Prehistoric Village of Capo GrazianoIt is possible to go down until the maximum depth of 45m, the point where you can admire the wreck A, belonging to the Greek period, and dating back to the 2 century B.C. From the same point you can observe the wreck G, even today quite totally covered with sand, dating back to the 5th century B.C. More recent is, on the contrary, the wreck “Città di Milano”, i.e. “City of Milan”, dating back to 1919. It is about a Navy ship, whose wreck was caused by the violent explosion of the boilers, provoked by the impact with Capo’s shallow. Beyond the wrecks, on the seabed of Capo Graziano, it is possible to admire numerous amphora, vases and tools. One part of these archaeological findings is kept in Museum of Filicudi “Bernabo Brea”, divided into five exposition areas, and settled in the Port of Filicudi inside a typical Aeolian house. The visit starts with the Room I, which shows the historical and geological chronology of Filicudi, the evolution of man on the island, the volcanology and the relationship between man and environment. In the Room II there are archaeological findings, discovered thanks to excavations made in Capo Graziano and in Piano del Porto, dating back to the Bronze Age. There are also the fragments of Greek-Roman and African pottery, as an evidence of how, in past, the island was a favourite destination of different populations. The Room III is dedicated to marine archaeology with its exposition of amphora dating back to Punic wars, and those of the Greek-Roman period, and also those coming from the wreck A. Finally, in a large room, objects belonging to the Aeolian culture, are situated; it is about tools for fishing and work. Particular attention is given to the windmill for grain grinding, rebuilt and situated in the centre of the room.

Storie da Ginostra - Stories from Ginostra 
(Ginostra: borgo di Stromboli - Stromboli's village)
Italiano
Stromboli è una delle belle isole a nord della Sicilia (Isole Eolie: Alicudi, Filicudi, Salina, Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli), che il mito vuole come casa di Eolo.
Stromboli, come Vulcano, è un vulcano (il suo nome originale è Iddu – in italiano: Esso/Lui) sempre attivo, con costanti e giornaliere eruzioni. Nell’isola ci sono due borghi Stromboli e Ginostra. Le piccolo storie che vi presento appartengono a Ginostra, il borgo più antico e più particolare.

English
Stromboli is one of the fine islands at north of Sicily (Isole Eolie: Alicudi, Filicudi, Salina, Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli), that the myth wants as Aeolus’s home.
Stromboli, like Vulcano, is a live volcano (It’s original name is Iddu – in italian: Esso/Lui, in english: It), with constant daily eruptions. In the island there are two villages Stromboli and Ginostra, the little stories that I show you belongs to Ginostra, the village more ancient and more peculiar.

1) Il bambino di Lazzaro - The child of Lazzaro
Italiano
Alcune voci dicono che spesso, di notte, un bambino con un’età fra i 7-8 anni, si aggiri lungo 
le viuzze di Ginostra, nella zona di Lazzaro. Appare vicino le case, dice che si è perso e chiede un bicchiere d’acqua, ma quando il suo ignaro interlocutore gli va a prendere il bicchiere d’acqua il bambino sparisce lasciando a testimonianza alcune conchiglie bagnate. 
Gli anziani dicono che si tratti dello spirito di uno dei bambini scomparsi a Lazzaro,
inghiottiti dal mare all’inizio del ‘900

English
Rumors says that often, in the night, a child with the age between 7-8 years, wanders along the paths of Ginostra, in the Lazzaro zone. He appears near the houses, says that he have lost himself and asks a glass of water, but when his unaware interlocutor goes to bring the glass of water the child vanishs leaving as a proof some weted shells. The elderly people says that it is the spirit of one of children that disappeared at Lazzaro swallowed from the sea in the begin of ‘900.     

2) Il prete con le corna - The priest with horns
Italiano
C’era un vecchietto che dedicò tutta la sua vita alla cura dei suoi vigneti,
tanto che i suoi familiari lo trovarono morto proprio fra le viti.
Da quel giorno, di tanto in tanto in quelle terre, si vede apparire uno strano personaggio:
un uomo vestito da prete con una testa piccolina ed un enorme cappello da cui fuoriescono lunghe corna.
La tradizione vuole che questo strano personaggio sia l’anima dannata del povero vecchietto che non riuscì a liberarsi dal peso del suo terreno che aveva tanto amato per tutta la vita fino alla morte.  

English
There was a old man that dedicated all his life to the care of his vineyards, so that his relatives found him dead exactly between that vineyards. Since that day, some time, a strange character appears in that lands: a man dressed with the priest’s soutane, with a little head and big hat from which comes out long horns.
The tradition wants that this strange character be the damned soul of the poor old man that was not capable  to free himself from the load of his land that had loved for all his life until the death.  

3) Il fuggiasco - The fugitive
Italiano
Agli inizi degli anni ’80 un uomo tedesco arrivò a Ginostra; in breve tempo trovò un lavoro e si inserì molto bene nella comunità. Dopo alcuni mesi Carabinieri con elicotteri e motovedette circondarono l’isola. Fu così che gli abitanti di Ginostra scoprirono che lo straniero era un terrorista, ma ormai era così amato che lo aiutarono a nascondersi in una grotta finché le forze dell’ordine andarono via. Dopo tutto questo trambusto lo straniero abbandonò Stromboli, si trasferì a Roma, ma dopo alcune settimane dal suo arrivo fu arrestato perché ubriaco aveva generato una rissa in un pub. La conclusione di questa storia è che l’uomo scontò la sua pena in carcere, ma non appena fu libero tornò a Ginostra con tutta la sua famiglia per ringraziare la gente che lo aveva aiutato durante la sua latitanza.

English
In the begin of 80’s a german man arrived to Ginostra; in short time he found a job and integrated himself 
in the community very well. After some months Carabinieri with helicopters 
and motor patron vessel surrounded the island.


In this way  the people of Ginostra found that the stranger was a terrorist, but he was so loved from them that they helped him to hide himself into a cave until the Police Force gone away. After all this uproar  the stranger abandoned Stromboli. He gone to Rome but after some weeks from his arrive he was arrested because drunk generated a brawl in a pub. The end of this story is that the man served his punishment in prison, but when he was free came back to Ginostra together his family to thank the people that helped himself when he was into hiding.   

4) La pentola d'oro - The golden pot
Italiano
Una notte Iolanda sognò lo spirito di una sua parente defunta che la esortò ad andare in una grotta dove avrebbe trovato una pentola piena di monete d’oro. Lo spirito avvisò Iolanda di andare da sola senza alcuna compagnia altrimenti invece di trovare il tesoro avrebbe trovato una brutta sorpresa. La mattina successiva Iolanda sconvolta dal sogno chiese alla sorella di accompagnarla nella grotta…Quando le due sorelle arrivarono nella zona buia della grotta furono sorprese da qualcuno che non riuscirono a vedere e che le malmenarono violentemente…Così che fuggirono via terrorizzate! Da quella esperienza  Iolanda si convinse che non è bene non credere agli spiriti che appaiono nei sogni…

English
A night Iolanda dreamed the spirit of her dead relative that urged her to go in a cave where she would have found a pot full of golden coins. The spirit warned Iolanda to go alone, without any company, in the cave because if she would gone with another person instead to find the golden coins she would have had a bad surprise. The morning after Iolanda shocked by that dream asked to her sister to take her in the cave…When the 2 sisters arrived in the dark site of the cave was surprised from somebody that they could not see and that savagely beaten up themselves…So they ran away scared! Since that experience Iolanda convinced herself that is not good thing don’t belive to the spirits that appears in the dreams…

Libro dedicato alle Isole Eolie - Book dedicated to Aeolian Islands
Un divertente diario di viaggio in 100 ore:
“Nel Regno di Eolo – Viaggio alle Isole Eolie in 100 ore” 
autore Adolf Freiherr von Pereira

A funny diary of voyage of 100 hours:
original title “Im Reiche des Aeolos – Ein Bordleben von Stunden an den Liparischen Inseln ” 
author Adolf Freiherr von Pereira

Museo del cinema di Stromboli
Video
https://www.youtube.com/user/museodistromboli

"Jurgen sotto il vulcano" film di Andrea Patierno e Claudio Conti
Video
https://youtu.be/ZzMuLv9DytQ

Documentario di Andrea Patierno e Claudio Conti, dedicato a Jurgen Wegner
Artista tedesco, scomparso in mare durante una delle sue uscite in windsurf.
Considerato il progenitore dell'arte che ha caratterizzato Stromboli
e ispiratore dei nuovi artisti che approdano sull'isola

Documentary by Andrea Patierno and Claudio Conti, dedicated to Jurgen Wegner
German artist, died during one of his in windsurfing outings .
Considered the progenitor of art that characterized Stromboli
and inspiring new artists who land on the island.

Jurgen Wegner
http://www.juergenwegner.com/index.html



...continua...


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