Théâtre de la Mode
Index
1) Intro
2) Video
3) Images
3) L’Odissea dei sogni - The Dream Odysey
4) Links:
- The Théâtre de la Mode in Its Own Words Maryhill Museum of Art (PDF free download)
- Lucien Lelong and the Théâtre de la Mode: the Preservation of Haute Couture during Wartime (PDF free download)
- Maryhill Museum of Art’s permanent display of Théâtre de la Mode
- La Mostra - The Exhibition
- Wikipedia
Durante lo stage di costumista che frequentai molti anni fa, l'assistente costumista portò in sartoria un libro di cui andava particolarmente fiero perché era raro e introvabile.
Io ne rimasi incantata! In tutti gli anni a seguire ho ripensato spesso a quel libro di cui ricordavo perfettamente le immagini ma non il titolo.
Dopo aver digitato su Google le infinite combinazioni di: doll/dolls/mannequin/alta moda//bambole/haute couture
ho finalmente ritrovato la copertina, le foto, le informazioni, il libro
che adesso conservo qui nel mio blog
Questo è il bello di Internet
During the costume designer internship that I attended many years ago, the assistant costume designer brought a book to the tailor.
He was particularly proud because that book was rare and unobtainable.
I was enchanted! In all the following years I often thought back to that book: of which I perfectly remembered all the images but not the title.
After typing on Google the infinite combinations of: doll/dolls/mannequin/haute couture/dolls/haute couture
I finally found the photo of the book cover, photos, information, the book
which I now keep here on my blog
This is the beauty of the Internet
Bela Bernard
Video
L’Odissea dei sogni - The Dream Odysey
(www.dior.com)
Concepito originariamente come uno spettacolo itinerante in viaggio fra Parigi, Londra e gli Stati Uniti, il Théâtre de la mode aveva lo scopo di mettere in mostra la grande maestria dell’haute couture francese durante il Dopoguerra, periodo in cui, per continuare a sopravvivere e a tramandare il proprio fascino, il mondo della moda fu costretto a reinventarsi. Gestito inizialmente dalla Chambre syndicale de la couture parisienne, il progetto ebbe inizio in Francia nel 1945, per poi partire l’anno successivo alla volta del resto del mondo. Sul palco venivano esposti una serie di manichini in miniatura, vestiti con abiti realizzati su misura e adornati con tanto di cappelli e gioielli. La scenografia e le decorazioni che incorniciavano i manichini erano progettate da artisti del calibro di Christian Bérard e Jean Cocteau, amici intimi di Christian Dior, così come Henri Sauguet, che curò la colonna sonora. Il tutto serviva a mettere in risalto le straordinarie creazioni frutto del talento degli innumerevoli sarti, cappellai, parrucchieri e gioiellieri che vi presero parte. Lo stupefacente spettacolo, tenutosi al Pavillon Marsan di Parigi, oggi divenuto il Musée des arts décoratifs, si rifaceva alla tradizione settecentesca delle bambole di Pandora, elette a vere e proprie ambasciatrici dello stile francese. L’idea era in primo luogo quella di dare voce alla speranza e alla passione che animavano quel periodo di profonda rinascita, che nel 1946 vide Christian Dior fondare la sua casa di moda al numero 30 di Avenue Montaigne. Fu un gesto magistrale ed emblematico, che non metteva soltanto in luce la joie de vivre e l’eleganza risorte dalle ceneri del passato ma riaffermava anche il ruolo centrale di Parigi in quanto capitale assoluta dell’haute couture nel mondo. In un sentito omaggio a questo ammirevole spirito di rinascita e ottimismo, la collezione haute couture Autunno-Inverno 2020-2021 di Maria Grazia Chiuri rievoca gli affascinanti eventi del passato attraverso una serie di trentasette creazioni in miniatura, frutto di una minuziosa lavorazione a mano. Realizzati su manichini di 55 cm d’altezza, alcuni dei modelli sono stati successivamente riprodotti in scala ingrandita dalle straordinarie petites mains dell’atelier Dior, le quali hanno dimostrato ancora una volta la loro ineguagliabile maestria artigianale. Come per magia, le creazioni sono state rivelate all’interno di uno splendido baule, che rappresentava l’iconico indirizzo della Maison al numero 30 di Avenue Montaigne, rinominato per l’occasione “il regno dei sogni”, proprio come amava chiamarlo Monsieur Dior.
Originally conceived as an itinerant show, traveling between Paris, London and the United States, the Théâtre de la mode’s vocation was to showcase the savoir-faire of French haute couture during the post-war era, at a time when the industry had no choice but to reinvent itself in order to perpetuate its enchantment. Initiated by the Chambre Syndicale de la Couture Parisienne, this project – in 1945 in France, and starting in 1946 for the rest of the world – staged tableaux composed of miniature mannequins, dressed in custom-made creations, accessorized with hats and even jewelry. The enchanting decors of these tableaux were designed by artists including Christian Bérard and Jean Cocteau, and set to music by Henri Sauguet – friends from Christian Dior’s inner circle – to sublimate the talent of several renowned couturiers, milliners, hairdressers and jewelers. This dazzling performance – which was exhibited at the Pavillon Marsan, now the Musée des Arts Décoratifs in Paris – recalls the tradition of 18th-century Pandora dolls, as true ambassadors of French style. This homage above all served as an emblem of hope and reborn passion in a time of renewal, during which Christian Dior founded his couture house, in 1946, at 30 Avenue Montaigne, a symbol of joie de vivre and elegance reborn. A virtuoso way of reasserting the central role of Paris as the world’s unrivaled capital of haute couture. Echoing this reinvention and powerful message of optimism, Maria Grazia Chiuri’s autumn-winter 2020-2021 haute couture collection, a captivating evocation of those enchanting events, reveals thirty-seven miniature creations. Each requiring infinitely meticulous handiwork, these fascinating haute couture silhouettes – created on mannequins measuring fifty-five centimeters high – were magnified by the Atelier’s petites mains, a testimony to Dior’s excellence in craftsmanship. As if by magic, they were unveiled set in an exceptional trunk embodying the House’s iconic address, 30 Avenue Montaigne, the aptly named “Kingdom of Dreams,” as Monsieur Dior called it.
LINKS
- The Théâtre de la Mode in Its Own Words Maryhill Museum of Art (PDF free download)
- Lucien Lelong and the Théâtre de la Mode: the Preservation of Haute Couture during Wartime (PDF free download)
- Maryhill Museum of Art’s permanent display of Théâtre de la Mode
- La Mostra - The Exhibition
- Wikipedia
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